Non trasformi la corretta routine cosmetica quotidiana nel sacro rituale a cui non rinunceresti neppure se ci fosse Jonny Deep ad aspettarti sotto casa con il motore acceso.
Cara amica, prima di fare quella che rinuncia in partenza e aggrapparti al falso mito del “ho sempre avuto la pelle così e me la devo tenere“, mettiti comoda e leggi cosa è successo questa estate su una spiaggia del Salento.
Enrica, cinquantottenne tutta pepe refrattaria a qualsiasi forma di cura della persona, deride da anni le amiche “fissate” con le creme. Fino al giorno in cui, grazie all’ossessione delle amiche, viene salvata durante un episodio dai contorni inquietanti in quella che doveva essere una vacanza relax.
È stata Paola, l’esperta del gruppo e mia cliente da anni, a farmi vibrare il cellulare una domenica mattina di luglio mentre ancora sonnecchiavo brasata dalla canicola padana.
Buongiorno Giovanna, come stai?
Mi rivolgo a te, sono alla disperazione. Sono al mare da due giorni con 3 amiche e a una di noi è esplosa un’irritazione al viso con mini comedoni, macchie e spelature. Non ho qui un riferimento di fiducia, non so come fare. Ho paura che la cosa peggiori.
Ti mando anche una foto per mostrarti la situazione. Ogni giorno va peggio: ha macchie di pelle inspessite, piccole piaghe: cosa posso fare? Scusa se mi permetto ma sono molto preoccupata, la notte non chiude occhio per il prurito e poi di giorno è insopportabile. La cosa che mi spaventa è che si allarga ogni giorno di più, sembra una infezione. Come posso aiutarla?
Grazie di cuore.
Alla ricerca di una soluzione. Il tempo stringe.
Non avrò fatto il giuramento di Ippocrate ma non potevo restare indifferente a questo grido di aiuto domenicale. Una pelle violentata aveva bisogno di essere salvata!
Più guardavo la foto e più nella mia mente si insinuavano sospetti.
Così, per non rischiare di prendere cantonate, ho cercato di fare una anamnesi via cavo il più approfondita possibile. La tele-estetica nata e rodata durante i mesi di lockdown si è rivelata ancora una volta un ottimo metodo di supporto a distanza, ma torniamo alla vicenda.
I miei sospetti di prima mattina, alle 11,30 erano già certezze:
“Ciao Giovanna, sono Enrica. Rispondo alle domande che mi hai fatto. Ultimamente non ho assunto farmaci se non il solito antidepressivo che prendo da una vita. Non uso nessun tipo di cosmetici, né trucchi né creme, mai. Uso solo una protezione 50 in questi giorni perché altrimenti Paola e le altre mi rompono. Odio le creme e i cosmetici in generale, ne ho provati di tutti i tipi ma la mia pelle non è mai migliorata, anzi sembra che li butti fuori, li rifiuti. Quindi non ho cambiato nulla nella mia routine, mi lavo la faccia solo con l’acqua come ho sempre fatto e poi esco.
A casa non mi è mai scoppiata una irritazione così forte, però mi succede negli ultimi anni ogni volta che prendo sole e sono al mare. Sto mettendo una crema che mi hanno dato ieri in farmacia a base di vitamina E che sembra funzioni, ma come mi ributto in mare lo sfogo ritorna. Sono un caso disperato, non credo si riesca a fare qualcosa, ho sempre avuto una brutta pelle fin da ragazza, ormai ci ho rinunciato.”
Che dire… I miei sospetti anche questa volta erano fondati.
Cara Enrica, tu pensavi di averci rinunciato ma oggi la sorte ti ha condotto a un bivio e non ti resta che scegliere tra:
- continuare a soffrire per lo stress che la tua pelle ti obbliga a subire anche a livello inconscio o
- tentare una strada diversa da quella che le pubblicità ingannevoli ti hanno dipinto come l’unica possibile.
Creme e lozioni: la trappola delle pubblicità
La storia di Enrica mi ha fatto riflettere, così ho pensato di scriverla nella speranza di poter essere di aiuto ad altre donne che vivono drammi come il suo. In realtà mi rendo conto che tante donne (ancora troppe), dalle adolescenti alle nonne, non conoscono l’ABC della cura della pelle, semplicemente perché nessuno ha interesse a insegnarlo.
Il fatto è che non se ne preoccupano proprio, convinte (plagiate, oserei dire) dal sistema commerciale e dalla pubblicità vandalica tutt’altro che etica che propone soluzioni al solo scopo di trarre profitto economico. Anche nel salotto di casa tua si saranno verificate strane coincidenze.
Ti spatasci sul divano nel tentativo di staccare la spina e non pensare alle rotture varie della giornata, accendi la televisione e guarda caso proprio quando ti sei appena vista allo specchio una pelle sofferente, compare uno spot che ti parla di una crema anti-age in grado di riportarti indietro di almeno 15 anni.
Per esempio.
Nessuno però che ti dice che la tua pelle tira e si formano sempre più rughe perché ti ostini a lavarla con il sapone di Marsiglia (o solo con l’acqua, come fa Enrica) perché secondo un retaggio culturale è un prodotto naturale e sicuro.
La signorina dello spot, però, non si è preoccupata di dirti che qualsiasi sostanza schiumogena (sapone, bagnoschiuma, gel detergenti, …) è perfetta per togliere più grasso possibile. Peccato che una buona parte di quel grasso è la struttura portante della tua barriera protettiva e qualsiasi crema non riuscirà mai a riparare il danno del “last al limone “
E se disintegri quella sei fregata! Da una piccola falla negli anni si apriranno voragini: quando e se capirai come colmarle saranno passati anni e non ti basteranno più trattamenti estetici sporadici o cremine taumaturgiche, allora avrai a che fare con vere e proprie patologie epidermiche che ti tormenteranno l’anima e rapporti sociali.
Puoi pensare di spalmarti mattina e sera la crema più costosa, performante, miracolosa di questo mondo ma quella spaccatura non potrà mai rimarginarsi, anche perché il mattino dopo un altro schiaffo sgrassante aggredirà nuovamente la tua pelle. Hai forse già sentito una pubblicità in cui presentano le caratteristiche di una crema consigliandoti anche di applicarla dopo aver verificato se la tua pelle ha realmente necessità dei principi attivi contenuti?
Ti hanno mai suggerito di rispettare la pelle durante le fasi del lavaggio affinché la crema stessa abbia la possibilità di farsi apprezzare per le sue caratteristiche?
Routine di bellezza: personalizzazione
Enrica è una delle innumerevoli vittime del sistema commerciale. Durante i suoi 58 anni le ha provate tutte. Crema antibrufoli da ragazza, crema prime rughe a 30 anni senza neppure arrivare agli Anta provando una crema antietà.
A 40 anni era già stufa di combattere contro i mulini a vento, nessuna crema ha soddisfatto i suoi bisogni, anzi, ha fatto in modo che la frustrazione per non aver risolto nulla diventasse il motivo per farla rinunciare a cercare una soluzione realmente efficace.
Neppure quando le continue aggressioni esterne, il sole, la salsedine, il vento, la sabbia e lo stress lavorativo che si allenta di colpo in vacanza la mettono di fronte al rischio, Enrica immagina che risanare la pelle sia possibile e per di più molto più semplice di quello che le hanno sempre fatto credere.
Tuttavia… dopo appena 48 ore dalla prescrizione di una corretta routine quotidiana, Enrica mi invia un messaggio con foto per aggiornarmi.
“Come è possibile? Nessun dermatologo è riuscito a capirci qualcosa. Tu mi hai spiegato e risolto un problema enorme!”
Amica mia, a seguito di questa ennesima importante vittoria, al di là del valore racchiuso nella serenità ritrovata di Enrica, ho pensato di condividere con te alcuni concetti importanti che ti possono aiutare a diventare alleata della tua pelle.
Hai ascoltato bene le mie parole?
Ora ti aspetto in studio per accogliere le tue domande e sciogliere ogni tuo dubbio. Se ne hai ancora…
Con amore, Giovanna