Cominciamo da qui…

Dal primo giorno in cui ho messo piede nella scuola di estetica ho capito che il mio sogno non era fare l’estetista.

Mi spiego: avevo la certezza che sarebbe stato contro la mia natura fare l’estetista seguendo gli schemi proposti dal quel paleolitico sistema formativo.

Inconcepibile che un sistema scolastico totalmente privo di cultura umanistico-scientifica possa abilitare una ragazza ( magari in età adolescenziale ) a prendere in carico i bisogni, i sogni e i desideri di un altro essere umano.

Avevo 36 anni quando mi sono iscritta alla scuola di estetica.

L’ho fatto solo per mettere le mani sulla certificazione necessaria a diventare il responsabile tecnico del mio istituto e quindi dare al mio amato Studio Acqua l’impronta “salutistica” che avevo nella testa, senza dipendere da nessuno.

Parliamoci chiaro: cosa è l’estetica se non un supporto creativo di un generale stato di salute ?

Non ho mai avuto dubbi, il mio modo di proporre estetica sarebbe stato diverso dagli schemi commerciali a cui l’immaginario collettivo associa la strappa peli e la pitta unghie.

C’era un solo modo per riuscirci: restare coerente ai miei valori e creare una realtà realmente al servizio del bene delle persone.

La conferma di averci visto giusto arriva nel 2017.

Alla veneranda età di 47 anni, al termine del percorso formativo in estetica oncologica , decido di applicare gli stessi principi di sicurezza e non tossicità, in ottica di supporto e prevenzione, anche alle persone non in terapia ottenendo sorprendenti risultati nei trattamenti per la cura del viso e del corpo.

Coerenza ragazze, senza quella non si va da nessuna parte!